Risguardo di copertina
gaffes, svarioni, scivoloni, marpioni; primedonne con e senza gonne; noie e paranoie, schizofrenici senza freni: tutto ciò che fa la musica classica e molto di più. dal grottesco al sublime, e ritorno, non senza escursioni nel parco-giochi dell’interpretazione. mai la nobile musa è apparsa così discinta, senza i veli della sua retorica: uno spogliarla che è, sempre e comunque, un preludio all’amore. storie, vicende, aneddoti; discorsi tra il caustico e l’ammirato; affabulazioni e supposizioni: il libro si presenta come un manuale sui generis al quale, però, non manca nulla. gli interpreti vi troveranno il perché son diventati tali; i melomani tanta “diavolina” per rinfocolare la loro passione; gli studiosi un trasgressivo antidoto ad ogni filologia. la sfida è: ridendo, dire cose serie; il fine (che, come diceva qualcuno, “giustifica i mezzi”): smuovere la parési della musica in italia, magari a prezzo di farle scricchiolare qualche osso, un esercizio riabilitativo dietro l’altro… alla fine del percorso, chi sarà sopravvissuto al free-climbing dei paradossi giungerà sull’altopiano della settima parte, dove la presenza dei geni rende l’aria tersa e rarefatta. se poi, sceso da lì, comincerà ad affrontare la musica con meno timore reverenziale, il nostro scopo si potrà dire raggiunto.
Risguardo di copertina
una sezione “didattica” dedicata agli sventurati studenti dei nuovi corsi pre-post-iper-accademici. per chi teme l'esposizione sui social, una intera sezione che è una vera miniera di trucchi, stratagemmi e nozioni per evitare emoticon indesiderati. non capite la musica del novecento? vi illustreremo che cosa c'è, in essa, da non capire. questo libro tratta di tutto ciò che la musica non dovrebbe essere, e lo fa usando il bisturi della satira, e di tutto ciò che la musica è, e lo fa usando l'elegiaca dolcezza del sopravvissuto. il suo scopo è produrre, nell'artista onesto, come nel musicomane appassionato, dopo la risata apocalittica, una catarsi beatificante, qualora scopra di non potersi riconoscere negli assurdi (ma sarà così?) personaggi che ne popolano le pagine.