Risguardo di copertina
Gaffes, svarioni, scivoloni, marpioni; primedonne con e senza gonne; noie e paranoie, schizofrenici senza freni: tutto ciò che fa la musica classica e molto di più. Dal grottesco al sublime, e ritorno, non senza escursioni nel parco-giochi dell’interpretazione. Mai la Nobile Musa è apparsa così discinta, senza i veli della sua retorica: uno spogliarla che è, sempre e comunque, un preludio all’amore. Storie, vicende, aneddoti; discorsi tra il caustico e l’ammirato; affabulazioni e supposizioni: il libro si presenta come un manuale sui generis al quale, però, non manca nulla. Gli interpreti vi troveranno il perché son diventati tali; i melomani tanta “diavolina” per rinfocolare la loro passione; Gli studiosi un trasgressivo antidoto ad ogni filologia. La sfida è: ridendo, dire cose serie; il fine (che, come diceva qualcuno, “giustifica i mezzi”): smuovere la parési della Musica in Italia, magari a prezzo di farle scricchiolare qualche osso, un esercizio riabilitativo dietro l’altro… Alla fine del percorso, chi sarà sopravvissuto al free-climbing dei paradossi giungerà sull’Altopiano della Settima Parte, dove la presenza dei Geni rende l’aria tersa e rarefatta. Se poi, sceso da lì, comincerà ad affrontare la musica con meno timore reverenziale, il nostro scopo si potrà dire raggiunto.