Risguardo di copertina
nessuno meglio di farian sabahi, docente universitaria e giornalista italo-iraniana, può parlarci della condizione delle donne in iran. "noi donne di teheran" è un racconto - in prima persona femminile - su cosa vuol dire essere bambine, ragazze, donne in un paese complesso e affascinante, pieno di potenzialità e contraddizioni. l'iran è una repubblica islamica intrisa di imposizioni e divieti che spesso sfociano in una violenta repressione. è anche una società istruita e colta, contraddistinta da impegno civile e animata da scrittori e registi che ci incantano e ci fanno sognare. nonché un paese di donne resilienti, che con coraggio scendono in strada per rivendicare libertà che in europa diamo per scontate. di questo iran, nella seconda parte del volume, il premio nobel per la pace 2003 shirin ebadi e farian sabahi parlano, incontrandosi e dialogando di politica e diritti. "cambiare il sistema senza stravolgere il nostro credo di musulmani", questo l'orizzonte condiviso da shirin ebadi e da tanti altri. una prospettiva ancora lontana, tutta da raccontare.
Risguardo di copertina
il genero iraniano si concede un caffè e la suocera piemontese ne approfitta per prendere la neonata, salire nella cappella al primo piano della clinica e farla battezzare all’insaputa dei genitori. è l’evento che segna la vita di farian, figlia di uno dei primi matrimoni misti degli anni sessanta. dalle sponde del tanaro alle rive del mar caspio, dai monti elborz alle colline del monferrato, farian cammina su un filo teso tra oriente e occidente, scoprendosi discendente dal profeta maometto secondo la tradizione sciita, sentendosi bollare come «bastarda» dal professore di religione. sempre straniera, nomade. sarà la nascita del figlio atesh a innescare le domande cruciali sulla fede: per lui, e per se stessa. così, farian parte per un viaggio nella memoria e ci porta con sé. sono mille i colori di questo racconto che intercala lessico persiano e dialetto piemontese, tessendo l’ordito e la trama di una vita che unisce paesi ed epoche all’apparenza inconciliabili: dall’italia degli anni di piombo all’iran della rivoluzione di khomeini, e a ritroso nel regno dello scià e nell’azerbaigian travolto dall’armata rossa. quale religione, quale pensiero filosofico, quale appartenenza può comporre le differenze? forse la libertà che farian ha fatto sua fin da piccola, in famiglia e con la docente di filosofia del liceo. una libertà morale e spirituale difesa a oltranza, che trova espressione nel sufismo ma non abita nei dogmi di una confessione.