Risguardo di copertina
In California basta il colore della pelle per essere considerati “stranieri”, anche quando si vive negli Stati Uniti da sempre. Lo sa bene l’agente della polizia stradale Johnny Frías, che vent’anni prima, nel deserto di Bee Canyon, ha ucciso un uomo bianco che violentava brutalmente una ragazza. Per un capriccio del destino, le conseguenze di quell’antico delitto si intrecciano con la vita di Ximena, giovane clandestina che un giorno trova una bambina abbandonata in una stanza della clinica dove lavora in nero. Ai racconti di Johnny e Ximena si uniscono quelli di Matelasse e Merry, di Dante e Ivy, dell’eccentrica signora Bunny che finge di essere molto più vecchia della sua età: sono storie di quotidiana violenza e discriminazione, ma anche di amori tenaci e amicizie indissolubili. "Mecca" è un affresco di voci che parlano di una California diversa, lontana dai riflettori: arida e rocciosa, divorata dagli incendi, fatta di confini pericolosi e di strade leggendarie. Al mito del West e dell’eroe solitario, Susan Straight contrappone la forza della comunità, dei legami affettivi e delle famiglie d’elezione, e ci offre un canto d’amore per una terra capace di accogliere e di trasformarsi in un luogo di passaggio verso un futuro migliore.