Risguardo di copertina
Parigi, 1974. Sono trascorsi vent’anni da quando la tredicenne Radha è apparsa sulla soglia della casa di sua sorella Lakshmi, pronta a sconvolgerle la vita. Ora è la moglie di un architetto, Pierre Fontaine, e con lui si è trasferita nella capitale francese, dove ha realizzato il sogno di lavorare in un laboratorio di profumi. Le due figlie avute da Pierre, Asha e Shanti, completano l’idillio, se non fosse per il segreto che Radha custodisce nel cuore da quando, ancora ragazzina, era stata costretta a dare in adozione il piccolo Niki, il figlio nato dall’amore proibito per un ragazzo indiano della buona società. Incaricata del difficile ma stimolante progetto di realizzare una fragranza ispirata al capolavoro di Manet, l’enigmatica Olympia, Radha parte per la sua India, dove è certa di trovare ingredienti sconosciuti alla profumeria francese, e dove potrà chiedere l’aiuto di sua sorella Lakshmi e soprattutto delle cortigiane di Agra, donne capaci di evocare qualsiasi desiderio con la sensualità dei loro profumi. Ma, proprio quando finalmente si imbatte nell’essenza perfetta, il destino di Radha si incrocia di nuovo con quello del figlio perduto: mentre lei si trova in India il ragazzo si è messo in viaggio verso la Francia per rintracciarla. La sua presenza, la sua stessa esistenza, mettono a repentaglio il castello di bugie sul quale Radha ha costruito non solo il suo matrimonio, ma tutta la sua nuova vita. Ultimo capitolo della trilogia iniziata con L’arte dell’henné a Jaipur, L’arte del profumo a Parigi segue il cammino di Radha, il cui sogno di realizzazione personale dovrà prima fare i conti con il passato e i suoi segreti.