Risguardo di copertina
Napoli, 1975. Ci vuole coraggio per fare la capofamiglia. Quando Vincenzina rientra a casa dopo una giornata passata china sui libri universitari ancora non lo sa che la sua vita sta per cambiare. Il padre Ferdinando si è avvelenato i polmoni dopo anni di lavoro e lotte nell’acciaieria di Bagnoli, ’o cantiere, e quando deve arrendersi alla malattia tocca a Vincenzina prendersi cura di quello che resta della sua famiglia: la madre Antonietta, che si chiude nel lutto lasciando il resto fuori, e la sorella minore Giulia, ancora troppo creatura per capire cosa sia il sacrificio. Vincenzina mette così da parte il sogno di vedersi laureata ed entra lei stessa nello stabilimento: la rabbia che ha in corpo per il destino perduto si trasforma però presto in coraggio quando si accorge che non è da sola. Tra quelle mura Vincenzina si fa forza grazie a donne che, come lei, la vita ha provato a piegare ma che in quella nuova sorellanza hanno trovato loro stesse: Piera, la caporeparto nerboruta che ama Pasolini, Anna, e i suoi occhi verdi e gentili nascosti dietro la visiera, Elena, che con le sue idee forti ispira le compagne a non arrendersi mai alle avversità. Siamo negli anni delle grandi contestazioni di piazza e degli scioperi nazionali, dei primi movimenti femministi e dei caschi gialli in cima ai cortei, che Maria Rosaria Selo racconta con una scrittura dall’irresistibile sapore mediterraneo, dando vita a una protagonista fiera e sfrontata. Vincenzina, che conosce il dolore ma guarda dritto il futuro.