Risguardo di copertina
È la sera del 27 aprile del 1981 quando Ciro Cirillo, assessore regionale ai Lavori Pubblici della Regione Campania, viene sequestrato nel garage di casa, a Torre del Greco, da un commando di cinque uomini appartenenti alle Brigate Rosse, capeggiati da Giovanni Senzani. Nel conflitto a fuoco che segue perdono la vita l'agente di scorta di Cirillo, il brigadiere Luigi Carbone, l'autista Mario Cancello, e viene gambizzato Ciro Fiorillo, segretario dell'assessore. Ex presidente della Regione, democristiano "doroteo" molto vicino ad Antonio Gava, Cirillo è uno degli uomini politici più addentro ai meccanismi del potere; da qualche mese, inoltre, è diventato presidente della Commissione incaricata di gestire gli appalti del post-terremoto del 1980. Lo Stato annuncia la linea dura: come già per Aldo Moro tre anni prima, non tratterà con le BR. Cirillo verrà rilasciato dopo 89 giorni di prigionia, all'alba del 24 luglio, in un palazzo abbandonato di via Stadera, a Poggioreale...