Dettagli opera: EUROPA ROMANZA

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Codice:
93937
Autore:
TOMASIN LORENZO
Titolo:
EUROPA ROMANZA
Edito da:
EINAUDI
Anno di edizione:
2021
Genere:
LINGUISTICA
Formato di registrazione:
DAISY
Codice isbn:
8806247508
Durata:
629 minuti
Dimensione file:
302261360
Lettura eseguita da:
D'ANNA ELENA
Livello di lettura:
PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

Nei documenti che li riguardano, di solito dedicati a vicende private e in genere liberi da qualsiasi preoccupazione letteraria, i volgari italiani, il francese, lo spagnolo, il catalano, il provenzale si mescolano tra loro, oppure incontrano il greco, l'arabo, l'ebraico, l'inglese o il tedesco. Manoscritti conservati in archivio, in molti casi dimenticati per secoli, aprono cosí una via d'accesso insolita alla filologia romanza, cioè alla storia dei testi e delle lingue discese dal latino che uniscono l'Europa: una storia che spesso si indaga quasi solo attraverso le testimonianze della letteratura, e che pure i documenti della vita quotidiana o del commercio illustrano nel modo piú vivido. Le pagine di questo libro propongono cosí di spostarsi nel tempo e nello spazio, raggiungendo luoghi ed epoche in cui la plurarlità usuale delle lingue e il contatto quotidiano fra culture diverse hanno posto le basi per nuovi scambi, nuovi incontri, nuove destinazioni.«Questa carta è come mia madre ricevette l'affitto di Padova dopo che mio padre morí.» Non sappiamo esattamente quando e dove Guglielma de Niola, vedova di Stefano Venier, scrisse queste parole – e molti altri simili appunti – sulle pergamene, all'epoca ancora arrotolate e forse strette da nastri, che costituivano il suo cospicuo archivio familiare. Il contesto che possiamo immaginare è quello del laborioso riordino a cui la donna si dedicò a Venezia tra gli ultimi anni del Duecento e i primi del Trecento... In veneziano si svolsero certamente le conversazioni di Guglielma con il suo consulente (frate, notaio, o mercante che fosse): ma ancora in quegli scambi, l'anziana vedova Venier doveva forse tradire, nel modo di parlare e nell'accento, una debole traccia della lingua della sua infanzia, cioè il provenzale.