Risguardo di copertina
Dopo i Consigli a un giovane scrittore di Vincenzo Cerami e Il mestiere di scrivere di Raymond Carver, già apparsi in "Stle libero", questo libro aggiunge una diversa prospettiva alla riflessione che gli scrittori hanno compiuto sul proprio mestiere.Vargas Llosa immagina che un giovane, alle prese con una precoce vocazione letteraria, gli ponga alcune semplici e grandi questioni: esiste una predisposizione alla scrittura? In che rapporto sono verità e menzogna nella finzione letteraria? Che cos'è l'autenticità per un narratore? Come trova i suoi argomenti un romanziere? Per rispondere lo scrittore peruviano, oltre ad attingere alla propria esperienza, si diverte a tirar giù dagli scaffali i volumi di un' ideale biblioteca e a dialogare con i grandi maestri: Flaubert, prima di tutto, e poi Cervantes, Hemingway, Faulkner, Cortazar e tanti altri. Citazioni, aneddoti, riflessioni, pagine autobiografiche, frammenti di critica letteraria, compongono il ritratto di quegli uomini abitati dalle storie che hanno trasformato la loro ossessione in grande letteratura. E Vargas Llosa ci invia, attraverso queste lettere scritte con un tono colloquiale e sornionamente dimesso, il suo atto d'amore nei confronti della letteratura, da sempre uno dei pochi veri antidoti a ogni forma di asservimento.