Dettagli opera: HOMO STUPIDUS STUPIDUS

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Codice:
90250
Autore:
ANDREOLI VITTORINO
Titolo:
HOMO STUPIDUS STUPIDUS
Edito da:
RIZZOLI
Anno di edizione:
2018
Genere:
SOCIOLOGIA
Formato di registrazione:
DAISY
Codice isbn:
8817103206
Durata:
494 minuti
Dimensione file:
237595208
Lettura eseguita da:
SCHIRRIPA BRUNO
Livello di lettura:
PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

Quando delega le sue funzioni ad appendici digitali, vere e proprie protesi, innescando una regressione che cancella ogni traccia del salto evolutivo per cui è stato definito sapiens sapiens, diventando stupidus stupidus? Quando la nostra mente perde progressivamente la razionalità e l’affettività, e intanto muore l’etica, muoiono gli dèi, che vengono sostituiti dal denaro e dal successo?Vittorino Andreoli sa che l’uomo si può “rompere”, come psichiatra ha seguito e curato molti pazienti aiutandoli a sollevarsi dalle loro cadute. Ecco perché non ha perso la fede nell’uomo e nelle sue possibilità. In queste sue nuove pagine vuole lanciare un allarme e spingerci a riflettere sulla regressione del nostro tempo, che rischia di cancellare le conquiste che hanno segnato la storia dell’Occidente. Convinto che la morte di una civiltà possa essere osservata e testimoniata, e che se ne possano indicare i segni premonitori, mette a fuoco tre comportamenti talmente diffusi da essere diventati regole: la distruttività, la caduta dei princìpi primi che sono alla base del vivere sociale e l’uomo senza misura. Intorno a questi tre grandi temi, svolge la sua analisi arrivando alla conclusione che l’uomo vada ormai escluso dall’ambito della sapienza. Il tratto che oggi lo definisce meglio è l’essere stupidus, secondo il significato etimologico, che condivide la radice con “stupore”. Lascia infatti attoniti, sbalorditi, che un uomo possa assumere gli atteggiamenti dominanti nel nostro tempo, ma ancora più incredibile è che lo possa fare una comunità intera, un popolo.Un margine per invertire la rotta ancora c’è, per farlo occorre però riaffermare i princìpi che permettono il procedere della ragione, la bellezza della cooperazione contro l’esasperato individualismo, integrando sentimenti e razionalità.