Risguardo di copertina
SEDUTO ALLA SCRIVANIA DI CASA SOPRA DI LUI LO SGUARDO VIGILE DI KURT VONNEGUT, ACCANTO A LUI UNA FINESTRA APERTA SU CAMPI E BOSCHI. MICHELE SERRA SCRIVE LE SUE AMACHE. SE NON è A CASA, LE SCRIVE DOVE CAPITA: IN TRENO, IN MACCHINA, AL BAR, IN AUTOGRILL, OVUNQUE. PRATICAMENTE SENZA SOSTA, OGNI GIORNO, DA UN QUARTO DI SECOLO. ORMAI SONO QUASI OTTOMILA CORSIVI, QUASI OTTOMILA OPINIONI: ABBASTANZA PER SENTIRSI UN CASO UMANO, PER VOLTARSI INDIETRO E INTERROGARSI SULLE RAGIONI E LA SOSTANZA DI TUTTO QUESTO. ECCO ALLORA LA PRECOCE FAMILIARITà DI SERRA CON LIBRI E MACCHINE PER SCRIVERE, IL DEBITO DI RICONOSCENZA NEI CONFRONTI DI PERSONE E LUOGHI CHE LO HANNO FORMATO, LA SCOPERTA DELLE PAROLE PIù RICORRENTI TRA LE CENTINAIA DI MIGLIAIA BATTUTE SULLA TASTIERA. FRA TUTTE, LE PIù UTILIZZATE SONO DUE, SINISTRA E POLITICA. “SE L’HO SCRITTA BEN 1321 VOLTE, LA PAROLA ‘SINISTRA’, è SICURAMENTE PERCHé STAVO CERCANDO DI SPIEGARE PRIMA DI TUTTO A ME STESSO CHE COSA VOLEVO DIRE ESATTAMENTE, DICENDO SINISTRA. LO STIMOLO FONDAMENTALE DELLA SCRITTURA, DIREI NON SOLO DELLA MIA, è L’IGNOTO.” UNA RIFLESSIONE EMOZIONATA E COMICA SUL MESTIERE DI SCRIVERE, PUBBLICATA IN SINCRONO CON IL GRANDE LIBRO DELLE AMACHE, IN CUI SI PUò LEGGERE LA STORIA DI QUESTI VENTICINQUE ANNI MENTRE ACCADEVANO. QUESTO LIBRETTO NE è LA POSTILLA E IL COMPENDIO.