Risguardo di copertina
STEPPA SCONFINATA. BIANCO NITORE D'INVERNO. E D'ESTATE LE ERBE, MUTANTI, CHE ONDEGGIANO ACCAREZZATE DAL VENTO. UN MONDO CONTAMINATO, RESO INVIVIBILE DALLE ESPLOSIONI DI REATTORI NUCLEARI IMPAZZITI, ORGOGLIO DI UNA SECONDA UNIONE SOVIETICA SULL'ORLO DELL'ABISSO. UNICA ECCEZIONE A QUESTO VUOTO DOMINATO DALLA NATURA è TERMINUS RADIOSO, UN KOLCHOZ DOVE LA VITA CONTINUA A SCORRERE INTORNO A UNA PILA ATOMICA SPROFONDATA NEL TERRENO. LAGGIù NONNA UDGUL, A CUI LE RADIAZIONI HANNO REGALATO UNA SORTA DI IMMORTALITà, GESTISCE LE OPERAZIONI DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI, E SOLOVIEI, IL PRESIDENTE, GUIDA CON I SUOI POTERI SOVRANNATURALI I POCHI SUPERSTITI IN UN'ATMOSFERA DI SOGNO CHE HA I CONTORNI DELL'INCUBO. E POI PASSANO I SECOLI, I SUPERSTITI SI DISPERDONO, IL VIAGGIO DEL TRENO CHE CORREVA LUNGO I BINARI ALLA RICERCA DI UN CAMPO DI LAVORO SI è CONCLUSO CHISSà QUANTI ANNI PRIMA. FINCHé UN GIORNO MIGLIAIA DI CORVI SI ALZANO IN VOLO. E POI TUTTO CONTINUA, ANCORA, NELLA REALTà PARALLELA DEL BARDO, DENTRO UNA TRAPPOLA DI SOLOVIEI, IN UNA FINE INFINITA, MA CHE IMPORTA. IN QUESTO UNIVERSO - SINGOLARE, VISIONARIO, VIOLENTO - TEMPO E SPAZIO SONO DIMENSIONI LIQUIDE DOVE VIVI, MORTI E SIMIL TALI VAGANO IN UN IMMENSO, ETERNO FUTURO. UN UNIVERSO ALLUCINATO, PERCORSO DALL'UMORISMO DEL DISASTRO. L'UNIVERSO DI ANTOINE VOLODINE.