Risguardo di copertina
NON V’è STUDIOSO O CULTORE DI MUSICA POPOLARE SICILIANA CHE NON SI SIA IMBATTUTO NELLE MELODIE PROVENIENTI DAL “SALONI”, NEI RITORNELLI DELLE FISARMONICHE, DEI MANDOLINI E DEI VIOLINI – QUEST’ULTIMI SPESSO IRRIMEDIABILMENTE CALANTI – NONCHé NEGLI ACCORDI DI CHITARRE RISUONANTI NELLE VECCHIE SALE DA BARBA DEI PAESI, LUOGHI DI RITROVO E DI INCONTRO PER NATURALE ANTICHISSIMA ELEZIONE.LE OCCASIONI D’ASCOLTO DELLA MUSICA DEI BARBIERI SI OFFRIVANO SPONTANEE, FINO A QUALCHE ANNO FA, NEI PICCOLI COMUNI DELL’ISOLA ALLORQUANDO SI FOSSERO PERCORSI I CENTRI STORICI, DOVE ERANO ALLOCATE LE ANTICHE BOTTEGHE GESTITE DA INCANUTITI PERSONAGGI, QUASI SEMPRE OCCHIALUTI, CON MONTATURE PESANTI E SCURE, ADORNI DI CAMICI BIANCHI SPESSO RIDOTTI A GABBANELLE, DAI QUALI TRASPARIVANO ORDINATISSIMI VESTITI, TALVOLTA UN PO’ LISI E TUTTAVIA CORREDATI DA ACCESSORI (CRAVATTE, GILET, POLSINI) INDICATIVI DI SCELTE SELETTIVE E IDENTIFICATIVE DI UN CETO TENDENTE, SE NON AGOGNANTE, AI LIVELLI MEDIO-ALTI DELLA SOCIETà.