Risguardo di copertina
È CAMBIATO ANDREA LUCCHESI. HA SFIORATO LA MORTE E, SE QUESTA VOLTA HA VINTO LUI, IL PREZZO CHE HA DOVUTO PAGARE è ALTO: ADESSO HA PAURA. PAURA DI OGNI SIGARETTA CHE ACCENDE, DI OGNI BICCHIERE CHE SI CONCEDE, MA SOPRATTUTTO PAURA DI ESSERE, DI RESTARE SOLO. FORSE è PER QUESTO CHE UN GIORNO, USCENDO DALLA QUESTURA MILANESE DI PIAZZA SAN SEPOLCRO, LUCCHESI SI ACCORGE DI QUELL'UOMO, CHE, ALL'ANGOLO DI VIA DEL BOLLO, DISPENSA SAGGEZZA AI PASSANTI, A CHI HA TEMPO PER FERMARSI AD ASCOLTARE UN VECCHIO, UN FILOSOFO. LUCCHESI HA TEMPO, ADESSO, PER ASCOLTARE, PER CAPIRE. Sì, è CAMBIATO L'ISPETTORE LUCCHESI. MA NON è IL SOLO. SE L'INDAGINE SU UNA SERIE DI FURTI D'ARTE IN CUI SI TROVERà COINVOLTO APPENA RIENTRATO IN AZIONE è FIN TROPPO VICINA A QUELLA RISOLTA POCHI MESI ADDIETRO, IN REALTà NULLA è COME PRIMA. LE PERSONE CHE HA INCONTRATO ALLORA SEMBRANO DIVERTIRSI A SOVVERTIRE OGNI ASPETTATIVA: LA CONTESSA URBINATI, IL COMMISSARIO PEPE, I COLLEZIONISTI D'ARTE, LA COLLEGA MARCHESI,.. NULLA E NESSUNO è COME SEMBRA, PER ANDREA LUCCHESI, CHE PER RISOLVERE QUESTO CASO DOVRà ESSER DISPOSTO A SVELARE E ACCETTARE VERITà AMARE SULLE PERSONE ALL'APPARENZA A LUI PIù VICINE. VERITà CHE CAMBIERANNO LA SUA VITA PER SEMPRE.