Risguardo di copertina
FINO AL 1870 L’AFRICA NON FU, SE SI ESCLUDONO LE COSTE, TRA GLI OBIETTIVI DELLA COLONIZZAZIONE EUROPEA: SOLO IL DIECI PER CENTO DEL CONTINENTE ERA SOTTO IL DOMINIO DELL’EUROPA PER SCOPI PREVALENTEMENTE COMMERCIALI. LA SPARTIZIONE DELL’AFRICA PRESE ASPETTI MASSICCI, SINO A ESSERE PIANIFICATA DAGLI IMPERI OCCIDENTALI ALLA CONFERENZA DI BERLINO DEL 1884-85, SOLTANTO ALLA FINE DELL’OTTOCENTO. DIVERSE E COMPLESSE FURONO LE RAGIONI, SU CUI è ANCORA APERTO IL DIBATTITO. LE SOLE CAUSE ECONOMICHE NON BASTANO A SPIEGARE UN FENOMENO CHE VIDE UN DISPENDIO DI RISORSE E VITE UMANE SUPERIORE AI VANTAGGI OTTENUTI. PUò ESSERE D’AIUTO UN’INTERPRETAZIONE CHE PRENDA IN CONSIDERAZIONE GLI ASPETTI LOCALI DEL CONTINENTE AFRICANO, L’INDEBOLIMENTO DELLE SUE STRUTTURE POLITICHE INTERNE COME FATTORE DESTABILIZZANTE PER L’ASSETTO DEL MONDO OCCIDENTALE. LE GUERRE COLONIALI SONO, SECONDO QUESTA VISIONE, QUANTO DI PIù SIMILE A QUELLE MEDIORIENTALI DELLA SECONDA METà DEL XX SECOLO FINO AI NOSTRI GIORNI, E FORSE PER QUESTO PIù CHE DA GRANDI BATTAGLIE FURONO SEGNATE DA UN’OPERA DI “PACIFICAZIONE” DALLA VIOLENZA INAUDITA.