Risguardo di copertina
"QUESTA STANZA è COME LA MIA ANIMA: SPORCA E DISORDINATA". L'ANIMA DI ARTHUR MAXLEY è OPACA, STRETTA NELL'INCERTEZZA DELLA GIOVANE ETà E IN UNA BIOGRAFIA FAMILIARE AMARA, DOVE LA PROTEZIONE DEI GENITORI SI è POLVERIZZATA QUANDO ERA ANCORA UN RAGAZZINO. ARTHUR SPENDE LA GIORNATA ESTIVA CHE FA DA CORNICE A QUESTO ROMANZO BREVE A SAN FRANCISCO: QUI CI SONO LE FESTE DI MAX EVARTZ, DOVE SI BEVE TROPPO, E L'AMICO STAFFORD LORD, SEMPRE IN RITARDO E TERRIBILMENTE LAMENTOSO, UN GIOVANE VIZIATO DA SOGNI IRREALIZZABILI. MA NON SONO LE FREQUENTAZIONI QUANTO I PENSIERI AD AFFOLLARE LA MENTE DI ARTHUR, FRAMMENTI DI RICORDI DI UN'INFANZIA CHE HA AL CENTRO UNA VORAGINE, UNA MADRE PERDUTA SENZA SAPERE QUALE SIA STATA LA CAUSA E UN PADRE, UOMO D'AFFARI SEMPRE IN GIRO PER I CONTINENTI, IL QUALE PROPRIO IN QUESTO GIORNO è IN CITTà E PROPONE AL FIGLIO UN INCONTRO. ED è ALLORA CHE LE PAROLE NON SI TROVANO E QUELLE CHE VENGONO PRONUNCIATE SONO TROPPO POCHE E DEBOLI, IN UN DIALOGO CHE NON CONCEDE NULLA AL RAPPORTO TRA UN GENITORE E UN FIGLIO. È A PARTIRE DA LUISANT'S, UN CLUB IMMERSO NELLE STRADE DELLA METROPOLI, CHE CONSUMA LA NOTTE E LA DELUSIONE, UN COCKTAIL DOPO L'ALTRO CON UNA DONNA CHE DIVENTA COMPAGNA DI SOLITUDINI E SEDUZIONI.