Risguardo di copertina
ÉLIE NAGéAR NON SAPEVA NEANCHE COME SI CHIAMASSE ESATTAMENTE L'UOMO CHE AVEVA UCCISO A COLPI DI CHIAVE INGLESE SUL TRENO BRUXELLES-PARIGI. SAPEVA SOLO CHE AVEVA CON Sé DIECI MAZZETTE DI BANCONOTE, E CHE ERA OLANDESE: TANT'è CHE LA SERA PRIMA, QUANDO QUEL GROSSO PERSONAGGIO RIDANCIANO AVEVA COMINCIATO A OFFRIRE CHAMPAGNE ALLE ENTRAîNEUSE DEL NIGHT CLUB, SYLVIE LO AVEVA SOPRANNOMINATO VAN DER COSO. A BRUXELLES, ÉLIE CONTAVA DI VENDERE CERTI TAPPETI BLOCCATI ALLA DOGANA, MA L'AFFARE ERA ANDATO A MONTE, I SOLDI STAVANO PER FINIRE, E SYLVIE AVEVA COMINCIATO A TRATTARLO IN MODO SPREZZANTE. COSì, SENZA QUASI RENDERSI CONTO DI QUEL CHE FACEVA, AVEVA COMPRATO LA CHIAVE INGLESE E AVEVA SEGUITO L'OLANDESE SUL TRENO DELLE 00.33. QUANDO è TORNATO A BRUXELLES, è STATA SYLVIE A PRENDERE IN MANO LA SITUAZIONE E A DECIDERE DOVE SAREBBE ANDATO A NASCONDERSI: NELLA PENSIONE PER STUDENTI TENUTA DA SUA MADRE A CHARLEROI. A POCO A POCO, LA CASETTA CON LE TENDINE BIANCHE E I MATTONI ANNERITI DALLA POLVERE DI CARBONE è DIVENTATA PER ÉLIE UNA SORTA DI BOZZOLO CALDO E PROTETTIVO, DA CUI VORREBBE NON USCIRE MAI PIù. MA CHE COSA ACCADRà QUANDO LA SORELLA DI SYLVIE, O QUALCUNO DEI PENSIONANTI, O LA STESSA AFFITTACAMERE, CHE PROVA PER LUI UNA TENEREZZA QUASI MATERNA, COMINCERà A SOSPETTARE CHE L'ASSASSINO DI CUI PARLANO I GIORNALI è PROPRIO LUI? O QUANDO LA POLIZIA DECIDERà DI INTERROGARE SYLVIE?