Risguardo di copertina
PERCHé LA PAROLA "IO" è DIVENTATA UN'OSSESSIONE? PERCHé FARE SPETTACOLO DI OGNI ISTANTE DEL PROPRIO VIVACCHIARE? GIULIO NON LO SOPPORTA, E SOPRATTUTTO NON LO CAPISCE. SI SENTE FUORI POSTO E FUORI TEMPO. MA DI QUESTA SUA ESTRANEITà NON SI COMPIACE: SOSPETTA DI ESSERE UN "ROMPIBALLE STABILE", COME LO DEFINISCE LA FIDANZATA AGNESE. IN UN'IMPRECISATA PIANURA CHE FU INDUSTRIALE E NON è QUASI PIù NIENTE, GIULIO SI AGGIRA IN ATTESA CHE QUALCOSA ACCADA. PER ESEMPIO CHE QUALCUNO GLI SPIEGHI A COSA SERVONO, SE NON A PERDERSI MEGLIO, LE ROTONDE STRADALI; O CHE QUALCUNO COMPRI IL CAPANNONE DI SUO PADRE, CHE FU UN GRANDE EBANISTA. UNA BOTTEGA UN TEMPO FLORIDA E ADESSO SILENZIOSA E IMMOBILE, COME UN GRANDE OROLOGIO FERMO. SCRITTO QUASI SOLO AL PRESENTE, COME SE PASSATO E FUTURO FOSSERO TEMPORANEAMENTE SOSPESI, "OGNUNO POTREBBE" è IL RIMUGINARE SCONSOLATO E COMICO DI UN VERO E PROPRIO EROE DELL'INSOFFERENZA. UN VIAGGIO SENZA PARTENZA E SENZA ARRIVO CHE TOCCA MOLTE DELLE STAZIONI DI UNA SOCIETà IN PIENA CRISI. NELLA QUALE LA MORTE DEL LAVORO E DELLA SUA POTENZA MATERIALE HA LASCIATO UNA VORAGINE CHE IL NARCISISMO DIGITALE NON BASTA A RIEMPIRE.