Risguardo di copertina
NELLA STORIA DELLA LETTERATURA, NUMEROSE SONO LE PAGINE CAPACI DI CONDURRE IL LETTORE DAVANTI ALL'"INEFFABILE VERGOGNA", AL MISTERO DI "INCOMPRENSIBILE E CIECO DOLORE" DEL MALE. NULLA PERò EGUAGLIA PER POTENZA NARRATIVA LE PAGINE DI COLORO CHE HANNO REALMENTE VISSUTO L'OFFESA DEL MALE; GLI EVENTI, LE AZIONI, I PICCOLI GESTI IN CUI SI MANIFESTA; L'UMILIAZIONE, PER DIRLA CON PRIMO LEVI, DI POTER MORIRE "PER UN PEZZO DI PANE" OPPURE "PER UN Sì O PER UN NO". IL 6 APRILE 2013 DOMENICO QUIRICO E PIERRE PICCININ DA PRATA IMBOCCANO UN SENTIERO PIETROSO CHE SERPEGGIA TRA LE MONTAGNE E I CILIEGI IN FIORE PIANTATI SUI CONTRAFFORTI DELL'ANTI-LIBANO E PENETRANO IN SIRIA. SONO IN COMPAGNIA DI COLORO DI CUI VOGLIONO NARRARE LE GESTA: I MILIZIANI DELL'ARMATA SIRIANA LIBERA, GLI OPPOSITORI DI BASHAR ASSAD, I RIBELLI, I RIVOLUZIONARI. AL LORO PASSAGGIO I PETALI BIANCHI SI STACCANO DAGLI ALBERI E FLUTTUANO NELL'ARIA FRESCA DELLA PRIMAVERA. QUALCHE GIORNO DOPO, NEI PRESSI DELLA CITTà DI AL-QUSSER, IN UNA NOTTE BUIA IN CUI NULLA SEMBRA VIVERE, L'ARMATA SIRIANA LIBERA LI CONSEGNA A UN GRUPPO DI INCAPPUCCIATI CHE, SPARANDO RAFFICHE DI MITRA, LI TRASCINANO SUL LORO PICK UP. SEGUONO CINQUE MESI DI STRAZIO E DI IRA, DI FURIA E RANCORE, DI MISEREVOLE INGIUSTIZIA, RESA ANCORA PIù TALE PERCHé INFLITTA DA COLORO CHE SI CREDEVANO AMICI. MESI TRASCORSI IN STANZETTE SUDICE, IN BOTOLE INFAMI E LURIDE PRIGIONI, DOVE LA LUCE è SEMPRE ACCESA PERCHé LA VOGLIA DI DORMIRE PESI TANTO DA FAR DIMENTICARE OGNI COSA...