Risguardo di copertina
ESSERE GIOVANI NELLA PARIGI DEGLI ANNI VENTI. MESCOLARSI ALLA FOLLA DI RAZZE E LINGUE DIVERSE, BERE VINO, SCATENARSI AL KOUBOK, A DUE PASSI DALL'UNIVERSITà: è INIZIATO IL BAL DES QUAT'Z'ARTS. FREQUENTARE LE LEZIONI, E CHIEDERSI CHE COSA FARE UNA VOLTA TERMINATI GLI STUDI. COSTRUIRE PONTI, DICE QUALCUNO, MISURARE E RIPARTIRE LA TERRA DELLE COLONIE, UN ALTRO. POI C'è GABRIELLE, CHE NON VUOLE NULLA, PERCHé SARà IL DESTINO A VOLERE PER LEI, E URSULA, CHE STUDIA GEOGRAFIA E DESIDERA UN LIBRO DA LEGGERE A VOCE ALTA, UN LIBRO IN CUI OGNI FRASE SIA ARMONIOSA E BELLA. URSULA CHE A PARIGI CONOSCE UN UOMO, ESCE CON LUI, VA ALLA COUPOLE DOVE OGNI SERA LA BALLERINA LENA CALAMITA SGUARDI E ATTENZIONI, URSULA CHE CERCA UNA LIBERTà CHE SIA SOLO SUA, URSULA CHE AMA JACQUELINE, SNELLA E ABBRONZATA. SCRITTA DA ANNEMARIE SCHWARZENBACH NEL 1929, QUANDO, COME LA PROTAGONISTA DELLA NOVELLA, STUDIAVA ALLA SORBONA, "LA NOTTE è INFINITAMENTE VUOTA" PROCEDE PER SALTI, BRUSCHI CAMBI DI TEMPO E PROSPETTIVA, IMPRESSIONI IN CUI L'ESPERIENZA BIOGRAFICA è RIELABORATA E SUBLIMATA IN UNA SCRITTURA IMMAGINIFICA, ORA MALINCONICA E ORA ESTASIATA DALLE INFINITE POSSIBILITà DEL DOMANI.