Risguardo di copertina
ORMAI IN ODOR DI PENSIONE, IL COMMISSARIO MICELI, TRA UNA CENA DI COMMIATO E LE ULTIME CONSEGNE ALL'ISPETTRICE GRAZIA BRUNI; CHIAMATA A SUCCEDERGLI, SAREBBE FELICE DI CHIUDERE LA CARRIERA IN TUTTA CALMA E SERENITà. L'ULTIMA COSA CHE SI ASPETTA A DUE SETTIMANE DAL MERITATO RIPOSO è CHE PROPRIO IL SUO PIù CARO AMICO, L'EX GIUDICE PETRI, GLI PIOMBI IN UFFICIO CON UNA ROGNA. MA PETRI, AL CONTRARIO DI MICELI, NON PERDE OCCASIONE PER INSEGUIRE IL COLPEVOLE DI TURNO, E QUESTA VOLTA IL PRETESTO GLI GIUNGE DAVVERO PER CASO: UN FERRO DA STIRO PRESO IN PRESTITO PRESSO UN ELETTRICISTA, IN SOSTITUZIONE DI QUELLO GUASTO DI SUA MOGLIE, SUL QUALE SPICCANO ALCUNE PICCOLE MACCHIOLINE ROSSE. RUGGINE O SANGUE? ATTRAVERSO UNA RAPIDA ANALISI DELLA SCIENTIFICA, NON è DIFFICILE AVERE LA RISPOSTA: CON QUEL FERRO DA STIRO è STATO COLPITO QUALCUNO, FORSE UCCISO. DA QUI PRENDE L'AVVIO UNA COMPLICATA INDAGINE PER RICOSTRUIRE A RITROSO LA STRANA STORIA DI QUEL FERRO DA STIRO E, SOPRATTUTTO, DEI SUOI PROPRIETARI. È UN CASO DI OMICIDIO? RIUSCIRANNO I DUE A CHIARIRE TUTTI GLI ASPETTI DI UNA VICENDA INTRICATA E DOLOROSA, PRIMA CHE MICELI DEBBA PASSARE IL TESTIMONE.