Risguardo di copertina
IN QUESTA NUOVA RACCOLTA DI SCRITTI, SUSANNA TAMARO SI MUOVE TRA I POLI OPPOSTI E COMPLEMENTARI DELLA PAROLA E DEL SILENZIO: LA PAROLA PORTATRICE E RIVELATRICE DI SENSO, IL SILENZIO COME LUOGO DI MEDITAZIONE E DI PACE. MA DA TROPPO TEMPO LA PAROLA, CHE CON IL TALENTO DI PROGETTARE è CIò CHE DISTINGUE IL GENERE UMANO, NON SA PIù RADICARE Né TROVARE VERITà E FONDAMENTO. COSì L'UMANITà, DILANIATA DA AGGHIACCIANTI FANTASMI E DALLA CONFUSIONE SPIRITUALE, VIVE IMMERSA NEL FRASTUONO E NELLE CHIACCHIERE. IL SILENZIO è MORTO. COME POSSIAMO COGLIERE IL MISTERO, LO SPLENDORE DELLA VITA SE NON RIUSCIAMO A INSEGNARE AI GIOVANI CHE IL FRASTUONO IMPEDISCE UN VERO DIALOGO? SE PERCEPIAMO UNA SOLA DIMENSIONE, QUELLA DELLA MATERIA? SE NON SAPPIAMO RINUNCIARE ALLA SICUREZZA DEGLI OGGETTI? E CHE SIGNIFICATO PUò AVERE IL NOSTRO TEMPO, UNA VOLTA PRIVATO DELLA TRASCENDENZA? CON UN LINGUAGGIO PIANO MA APPASSIONATO, ORA INDIGNATI ORA MALINCONICO ORA FANTASTICO, L'AUTRICE INCALZA IL LETTORE, LO COSTRINGE A RIFLETTERE, LO FA CONSAPEVOLE CHE "IL SEME DELL'INQUIETUDINE FERISCE IL NOSTRO CUORE"; MA SOLO QUEL SEME PUò GERMOGLIARE E SPINGERCI AL CAMMINO.