Dettagli opera: ELEONORA DUSE

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Codice:
76346
Autore:
SHEEY HELEN
Titolo:
ELEONORA DUSE
Edito da:
MONDADORI
Anno di edizione:
2005
Genere:
BIOGRAFIA
Formato di registrazione:
DAISY
Codice isbn:
8804549718
Durata:
935 minuti
Dimensione file:
618027918
Lettura eseguita da:
BETTINETTI ELENA
Livello di lettura:
PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

ELEONORA DUSE, MITO IMMORTALE DEL TEATRO ITALIANO, SEPPE FONDERE IN MANIERA MIRABILE LO STRAORDINARIO TALENTO ARTISTICO DI CUI FU DOTATA E IL FASCINO DI UNA PERSONALITà VELATA DI SEDUZIONE E DI MISTERO, RIVOLUZIONANDO L'ARTE DELLA RECITAZIONE E INCANTANDO UN'INTERA GENERAZIONE DI LETTERATI E DI ARTISTI. DELLA PARABOLA ARTISTICA E UMANA DELL'ATTRICE, DA SEMPRE AVVOLTA NELLA VENERAZIONE E NELLA LEGGENDA - ANCHE PERCHé QUALSIASI TESTIMONIANZA DELLA SUA ARTE è ANDATA PERDUTA -, HELEN SHEEHY CI OFFRE UN'INEDITA E QUANTO MAI APPASSIONANTE RICOSTRUZIONE, VALENDOSI DI UN ACCURATO E PUNTIGLIOSO ESAME DELLE LETTERE E DEI DOCUMENTI PERSONALI. È COME SE LA DUSE PARLASSE DIRETTAMENTE AL LETTORE INTRODUCENDOLO NELLE FASI PRINCIPALI DELLA SUA ESISTENZA E SVELANDONE ASPETTI FINORA RIMASTI CELATI. FIGLIA D'ARTE, ESORDì GIOVANISSIMA A TEATRO NELLA COMPAGNIA DI GIRO DEL PADRE, OFFRENDO A QUATTORDICI ANNI UNA VIBRANTE INTERPRETAZIONE DELLA GIULIETTA SHAKESPEARIANA. DOPO IL PRIMO GRANDE SUCCESSO NEL 1879 CON LA "TERESA RAQUIN" DI ZOLA, INTERPRETò LE OPERE DEI MAGGIORI DRAMMATURGHI DELL'EPOCA (ALEXANDRE DUMAS FIGLIO, VICTORIEN SARDOU, ERNEST RENAN, GIOVANNI VERGA E SOPRATTUTTO HENRIK IBSEN), IMPONENDOSI COME LA PIù GRANDE ATTRICE ITALIANA DEL PROPRIO TEMPO. L'INTENSITà DELLE SUE INTERPRETAZIONI E LO STILE RECITATIVO SCARNO, PRIVO DI ENFASI DECLAMATORIA, FECERO DELLA DUSE L'ANTESIGNANA DELLA RECITAZIONE MODERNA, IN NETTO CONTRASTO CON LA SUA STORICA RIVALE SARAH BERNHARDT. IL SUCCESSO MONDIALE SI ACCOMPAGNò ALLE PRIVAZIONI DI UN'ASSOLUTA DEDIZIONE ALLA PROPRIA ARTE E A UNA VITA AFFETTIVA TURBOLENTA, SEGNATA DA INTENSE PASSIONI AMOROSE. DOPO LA SEPARAZIONE DAL MARITO TEBALDO CHECCHI, DA CUI EBBE L'UNICA FIGLIA, ENRICHETTA, E IL SOFFERTO DISTACCO DA ARRIGO BOITO, SUO PRIMO GRANDE AMORE, NEL 1894 DIEDE INIZIO AL TORMENTATO LEGAME ARTISTICO E SENTIMENTALE CON GABRIELE D'ANNUNZIO. MUSA ISPIRATRICE DEL VATE, CHE PER LEI COMPOSE QUATTRO DRAMMI E LA IMMORTALò NEL ROMANZO SCANDALO "IL FUOCO", LA DUSE SOSTENNE FINANZIARIAMENTE LE IMPRESE ARTISTICHE E LE DISSOLUTEZZE DEL CELEBRE POETA, AMANDOLO CONTRO OGNI RAGIONEVOLEZZA. PROSTRATA DAL TRADIMENTO ARTISTICO E SENTIMENTALE DELL'AMATO, ANGOSCIATA DALLO SFIORIRE DELLA PROPRIA BELLEZZA, SI MANTENNE LONTANA DALLE SCENE DAL 1909 AL 1921, CONCEDENDOSI NEL 1916 A UN'UNICA APPARIZIONE CINEMATOGRAFICA, NEL FILM "CENERE", TRATTO DA UN ROMANZO DI GRAZIA DELEDDA. ORMAI PIù CHE SESSANTENNE, TORNò A CALCARE LE SCENE CON UN'ACCLAMATA INTERPRETAZIONE DELLA "DONNA DEL MARE" DELL'AMATISSIMO IBSEN. IL PALCOSCENICO FU IL LUOGO IN CUI NACQUE E IN CUI TROVò LA MORTE, NEL 1924, DURANTE UNA TOURNéE NEGLI STATI UNITI. CON RARA SENSIBILITà, HELEN SHEEHY CI RESTITUISCE IL RITRATTO DI UNA DUSE DALLE INFINITE SFACCETTATURE: NON SOLTANTO EROINA TRAGICA IMMOLATA SULL'ALTARE DELL'AMORE E DELL'ARTE, MA ANCHE DONNA INQUIETA E FRAGILE, VOLITIVA E SPREGIUDICATA.