Risguardo di copertina
"LE IMPERFEZIONI E I BALBETTII DI QUESTO RACCONTO, DI QUESTO REPORTAGE SULL'INIZIO DEL TERZO MILLENNIO, SONO TUTTI MIEI, MA GLI OCCHI LI HO RICEVUTI IN DONO. GLI OCCHI CON CUI HO IMPARATO A GUARDARE E CAPIRE QUESTI EVENTI, QUEST'ALBA DI UN MONDO NUOVO, LI DEVO SPECIALMENTE A DON LUIGI GIUSSANI, COME SI CAPISCE DA QUESTE PAGINE, CHE VOGLIONO ESSERE ANCHE UN MIO PICCOLO "GRAZIE"... ANCHE IL TITOLO DEL LIBRO HA A CHE FARE CON UN MATTINO PUNGENTE. DON GIUSSANI ERA UN BAMBINO, VIVEVA A DESIO, IN BRIANZA, DOV'ERA NATO. ERA ANCORA BUIO, QUEL GIORNO, SOLO ALL'ORIZZONTE SI POTEVA COGLIERE QUALCHE SEGNO DELL'AURORA. LUI USCì DI CASA TENUTO PER MANO DALLA MADRE PER ANDARE CON LEI ALLA PRIMA MESSA. E LA DONNA, UNA POVERA MADRE INTRISA DI SAPIENZA CRISTIANA, IN QUELL'IMMENSO SILENZIO DELLA CAMPAGNA LOMBARDA, SE NE USCì CON UN'ESCLAMAZIONE SPONTANEA CHE SI SCOLPì LETTERALMENTE NEL CUORE DEL BAMBINO: "COM'Ú BELLO IL MONDO! E COM'Ú GRANDE DIO!".DON GIUSSANI HA RACCONTATO MOLTE VOLTE, NEL CORSO DEGLI ANNI, QUESTO EPISODIO. PERCHé DAVVERO IN QUELLA VOCE DAL SEN FUGGITA C'Ú TUTTA LA BELLEZZA DELLO SGUARDO CRISTIANO SUL CREATO E SULLA STORIA"