Risguardo di copertina
PARTITO IN QUATTRO RACCONTI, "VERTIGINI" è UN LIBRO IN CUI DOMINA IL TEMA DEL VIAGGIO: UN ERRARE CHE HA PER PROTAGONISTI NON SOLO IL NARRATORE NELLE SUE LUNGHE PEREGRINAZIONI FRA VIENNA, VENEZIA, VERONA, IL LAGO DI GARDA E I LUOGHI DELL'INFANZIA NELLE ALPI BAVARESI, MA ANCHE SCRITTORI COME STENDHAL, CASANOVA E KAFKA, RITRATTI DURANTE I LORO SOGGIORNI IN ITALIA. STAZIONI FERROVIARIE E CAMERE D'ALBERGO, FUGHE DI CASE E ALBERI DIETRO I FINESTRINI DI UN TRENO O DI UNA CORRIERA, COMPAGNI DI VIAGGIO CHE PAIONO MINACCIOSE REINCARNAZIONI DI PERSONAGGI STORICI, ESTENUANTI ITINERARI CITTADINI CON LO ZAINO IN SPALLA, OBLIO DI Sé E GIOIE DELL'AUTODEGRADAZIONE SCANDISCONO QUESTI PERCORSI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO: PERCORSI INTERIORI, ALLE RADICI DELLA MALINCONIA E DEL RICORDO, CUI SOLO LA SCRITTURA PUò RESTITUIRE VITA. I GRANDI DEL PASSATO E LA FOLLA ANONIMA DI OGGI, I SOGNI A OCCHI APERTI E GLI INCUBI NOTTURNI, I VIVI E I MORTI SI RITROVANO NEL GRANDE LAGO DELLA MEMORIA: INSIEME SI SALVANO MA SOPRATTUTTO SOCCOMBONO, COME LASCIA INTENDERE LA VISIONE APOCALITTICA FINALE, DOVE A UN GIGANTESCO, DIVORANTE INCENDIO SEGUE UNA FITTA PIOGGIA DI CENERE.