Risguardo di copertina
"QUATTORDICI MAGGIO 1612". NELLA SALA DI TOR DI NONA, IL TRIBUNALE PAPALE, IL NOTAIO, UN OMETTO AVVOLTO DI ROSSO PORPORA SCURO, BORBOTTA SCRIVENDO CON LA SUA PENNA D'OCA. DUE MESI, E PER LA PRIMA VOLTA NON HA DIPINTA SULLA FACCIA UN'ESPRESSIONE ANNOIATA, POICHé OGGI è L'ATTESO GIORNO DEL GIUDIZIO. TRA POCO, L'ILLUSTRISSIMO SIGNORE HIERONIMO FELICIO, LUOGOTENENTE DI ROMA E INQUISITORE DI SUA SANTITà, FARà IL SUO INGRESSO NELLA SALA, SI SISTEMERà SUL SUO ALTO SCRANNO, SI ACCOMODERà LA VESTE SCARLATTA IN MODO DA SEMBRARE PIù IMPONENTE E INTERROGHERà LA DONNA, LA GIOVANE ARTISTA PER LA QUALE MEZZA ROMA è ACCORSA NELLE SINISTRE AULE DELL'INQUISIZIONE, MENTRE L''ASSISTENTE DI TORTURA' LE STRINGERà LE RUVIDE CORDE DELLA SIBILLA ATTORNO ALLE DITA. TRA POCO SI SAPRà SE CORRISPONDONO AL VERO LE PAROLE DELLA DENUNZIA CHE IL PADRE DELLA GIOVANE HA SPORTO PRESSO IL PAPA PAOLO V, PAROLE CHE SONO RISUONATE A LUNGO IN OGNI ANGOLO DELLA CITTà ETERNA E RIMBOMBANO ORA NELLA MENTE DI OGNUNO NELL'UMIDA E SCURA SALA DI TOR DI NONA: "AGOSTINO TASSI HA DEFLORATO MIA FIGLIA ARTEMISIA E L'HA FORZATA A RIPETUTI ATTI CARNALI, DANNOSI ANCHE PER ME, ORAZIO GENTILESCHI, PITTORE E CITTADINO DI ROMA, POVERO QUERELANTE, TANTO CHE NON HO POTUTO RICAVARE IL GIUSTO GUADAGNO DAL SUO TALENTO DI PITTRICE". APPOGGIATO SUL GOMITO, LA BARBA E I CAPELLI NERI FOLTI, IN VISO IL COLORE E LA DUREZZA DI UNA SCULTURA DI BRONZO, L'ACCUSATO, AMICO FRATERNO FINO A QUALCHE TEMPO FA DI ORAZIO GENTILESCHI, SIEDE DI FRONTE ALLA SUA VITTIMA E NON CESSA PER UN ISTANTE DI FISSARLA CON ARIA SPREZZANTE. AMBIENTATO NEGLI SPLENDIDI SCENARI DELLA FIRENZE, ROMA E NAPOLI SEICENTESCHE, POPOLATO DI PERSONAGGI STORICI COME COSIMO DE' MEDICI E GALILEO, E ARRICCHITO DI PREZIOSE DESCRIZIONI DELL'AMBIENTE ARTISTICO DEL XVII SECOLO, "LA PASSIONE DI ARTEMISIA" NARRA DELLA STRAORDINARIA AVVENTURA DELLA PRIMA GRANDE PITTRICE CELEBRATA E RICONOSCIUTA NELLA STORIA DELL'ARTE: ARTEMISIA GENTILESCHI, LA DONNA CHE, IN UN MONDO OSTILE ALLE DONNE, RIUSCì A IMPORRE LA SUA ARTE E A DIFENDERE STRENUAMENTE LA SUA VISIONE DELL'AMORE E DELLA VITA. DRAMMA DELL'AMORE, DELLA PASSIONE E DELL'ODIO IRREFRENABILE, L'OPERA NON è SOLTANTO IL ROMANZO DI UNA DONNA CHE INFRANSE TUTTE LE REGOLE DEL TEMPO PER AFFERMARE LA PROPRIA LIBERTà, MA ANCHE UN'ESPLORAZIONE, MERAVIGLIOSAMENTE SCRITTA, DEL XVII SECOLO E DEL POTERE DELL'ARTE.