Risguardo di copertina
PENSANDO ALLA FIGLIA CHE COMPIRà NOVE ANNI, TAHA HUSSEIN RACCONTA LA PROPRIA INFANZIA. VIVE IN UNA PICCOLA CASA SUL NILO CON I GENITORI, I FRATELLI, LE SORELLE E GLI AFRIT, SPIRITELLI TERRIBILI CHE EMERGONO DALLE TENEBRE DELLA NOTTE E LO TORMENTANO CON I LOTO SCHERZI. COME TUTTI I CIECHI, TRASCORRE LE GIORNATE ALLA SCUOLA CRANICA E DEVE INGEGNARSI IN OGNI MODO PER SOPRAVVIVERE ALLE PREPOTENZE DEL GUARDIANO E ALLE INTERROGAZIONI DEL VISCIDO MAESTRO. MA NON C’è SOLO FATICA E SOLITUDINE, ESISTONO ANCHE MOMENTI MAGICI COME IL SUONO FAMILIARE DEL CANTASTORIE O LA PARTENZA TENTO ATTESA, INSIEME AL FRATELLO STUDENTE DELL’AZHAR, ALLA VOLTA DEL CAIRO, CITTà DI OGNI SAPERE. IL MONDO ARCAICO, LA TRADIZIONE, L’INSEGNAMENTO DEL CORANO IN UNA SOCIETà CHIUSA NELLE SUE SUPERSTIZIONI, DESCRITTA CON UNA SENSIBILITà E UNA POESIA CHE RENDONO QUESTO TESTO, BEN OLTRE IL SUO VALORE DI TESTIMONIANZA, UNO DEI PIù BELLI MAI SCRITTI SULLA CECITà.