Risguardo di copertina
E' un dato di fatto innegabile, la storia dell'umanità, la nostra storia, prosegue di pari passo con il peccato. Hanno cominciato per primi Adamo ed Eva mangiando una mela proibita; poi sempre nella stessa famiglia il fattaccio di Caino e di Abele. Le cose in seguito non sono andate di certo meglio. Ed ecco che per fare un po' di ordine il Buon Dio trasmette a Mosè i dieci comandamenti ma non è che la situazione sia migliorata poi di molto. Ogni epoca infatti ha avuto i suoi peccati: eresie, omicidi, lussurie, gola, avidità, intolleranza...Un elenco interminabile che tende però nell'arco del tempo a riproporsi con novità già viste e con monotone variazioni sul tema dato. Un esempio, presto fatto: l'omossessualità un tempo era un peccato che gridava vendetta al cospetto di Dio; oggi è definita sbrigativamente come "diversità". Volete mettere lo sdegno che suscita un produttore di vino al metanolo? E l'Italia? L'Italia anche in questo campo è sempre stata un paese unico, un paese di cattolici la cui maggioranza non crede quasi in nulla e che ha sempre saputo scovare scorciatore per giustificare ogni cosa. In questo libro Enzo Biagi ci fa riflettere sull'Italia di oggi dei peccati e dei peccatori, di colpe veniali e mortali, di oltraggi intollerabili e di mancanze che fanno sorridere facendoci vedere per quello che siamo con le nostre furberie le nostre risibili astuzie, le nostre miserie piccole e grandi...