Risguardo di copertina
Dite al professor cutolo che se non la smette di minacciare la mia famiglia ci penserò io a uccidere con le mie mani i suoi bambini”. dorme e sogna pupetta in quella notte d’inverno nella sua casa a castellammare di stabia; un sogno reale perché quella frase, quella minaccia lei, donna d’onore, l’aveva fatta tanti anni prima durante una conferenza tenutasi al circolo della stampa di napoli davanti a decine di giornalisti. pupetta racconta tutta la sua vita, non omette nulla. il pensiero per il suo primo figlio pascalino, ucciso a diciotto anni, è ricorrente e costante; vuole capire, pupetta, chi è stato. così prima con ciro, il fratello, poi con roberto e annabella, i figli, per poi terminare con umberto ammaturo, il suo secondo compagno, cerca di ripercorrere la sua vita per capire chi ha voluto ammazzare il suo primogenito. il racconto di pupetta è il racconto degli ultimi sessanta anni della camorra e di napoli. pupetta ha ucciso per amore chi l’amore aveva osato portarlo via, è stata complice di un pericoloso criminale e narcotrafficante internazionale per amore dei suoi figli.