Risguardo di copertina
un vero e proprio paradosso, che può assumere contorni tragici, è alla base dell'idea di morte. da un lato essa rappresenta l'unico dato sicuro e inesorabile, l'unica esperienza comune a tutti, indipendentemente dai luoghi e dalle epoche storiche. dall'altro lato di essa si tende a parlare il meno possibile, quasi sempre per allusioni o con espressioni indirette o eufemistiche. muovendo da prospettive differenti, e giovandosi di diversi approcci disciplinari, gli autori dei saggi compresi in questo libro (filosofi, biologi, medici..) affrontano il tema della morte senza alcuna rimozione, cercando anzi di offrirne un'analisi affrancata dal 'pathos', con il quale per lo più questo tema è stato trattato. un quadro estremamente ricco e articolato, nel quale spiccano alcune significative divergenze, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di ricondurre la morte a una dimensione razionale, e perciò in una certa misura a renderla "domestica", se non proprio a sconfiggerla. contributi di: zuccaro, luzzato, scarcia, pasqualotto, goisis, azzone, di mola, hack, mainardi, petter, màdera, andreoli, padoani, de leo, zaninetta, zapparoli, comazzi.