Risguardo di copertina
l'indifferenza è il bersaglio preferito del biasimo sociale, il mostro responsabile dei piú disparati eventi negativi, uno stato della mente patologico. lemma essenziale di qualsiasi antologia del male, essa è comunemente intesa come distacco emozionale tra sé e gli altri; una mancanza d'interesse per il mondo alimentata dal desiderio di non essere coinvolti in alcun modo, né in amore né in lotta, né in cooperazione né in competizione. la nostra società appare ai piú popolata di passanti distratti e noncuranti, affetti dall'indifferenza dell'uomo verso l'uomo, dotati di una moralità precaria e asservita all'interesse personale. lasciando dietro di sé la visione dell'indifferenza come malattia, il libro devia dagli usuali sentieri d'indagine per risalire alle spalle di questo atteggiamento. in particolare, attraverso un'approfondita ricognizione nel mondo dei sentimenti, analizza la disciplina socio-normativa delle emozioni come dispositivo produttore di indifferenza. una prospettiva da cui emerge il ruolo della dissidenza emozionale come forma di trasgressione rispetto all'imperativo dell'indifferenza. lungi dall'essere una mera trattazione teorica - ricco è infatti il riferimento a film, romanzi, episodi di cronaca, eventi culturali -, il libro è impreziosito da storie di vita: le peripezie e i drammi di un 'peacekeeper' nel corso di una missione umanitaria, l'angoscia e l'impotenza di un infermiere mentre svolge il proprio lavoro durante i drammatici fatti del g8 di genova. storie di vita generatrici di epifanie emotive che sollecitano risposte contrarie all'abituale, lanciando una sfida al mimetismo conformista del sentire.