Risguardo di copertina
«ci farebbe bene scrivere delle nostre famiglie, senza nessuna finzione, senza romanzare. solo raccontando ciò che è successo, o ciò che crediamo sia successo.» animato da questa convinzione, manuel vilas intreccia con una voce coraggiosa, disincantata, a tratti poetica, il racconto intimo di una vita sullo sfondo degli ultimi decenni di storia spagnola. allo stesso tempo figlio e padre, vilas celebra la presenza costante e sotterranea di chi non c'è più, il passato che riemerge a fatica dai ricordi, la lotta per la sopravvivenza che lega indissolubilmente le generazioni. una narrazione che sottolinea l'umana fragilità, le inevitabili sconfitte, ma anche la nostra forza unica, l'inesauribile capacità di rialzarci e andare avanti, persino quando tutto sembra essere crollato. perché i legami con la famiglia, con chi ci ha amato, continuano a sostenerci e a definirci, anche quando sono apparentemente allentati o interrotti. e proprio quei legami ci permettono di vedere, a distanza di tempo, che in tutto c'è stata bellezza: in molti gesti quotidiani e anche nelle parole non dette, nell'affetto trattenuto, inconfessato, a cui non possiamo fare a meno di credere e di aggrapparci.
Risguardo di copertina
dopo il grande successo del suo ultimo libro, il protagonista di queste pagine parte per un tour mondiale. da un hotel all'altro in spagna, portogallo, italia, francia e stati uniti; il suo è un viaggio che ha due facce: quella pubblica, in cui lo scrittore dialoga con i lettori, e quella privata, in cui sfrutta ogni momento di solitudine per riflettere, tra improvvise illuminazioni e momenti di dolore e di confronto con il fantasma di sempre, la depressione. che non vincerà, perché l'esperienza ha portato con sé la consapevolezza che prima o poi tutto ciò che abbiamo amato e perduto è destinato a trasformarsi in gioia: la gioia è ciò che resta, l'elemento più incomprensibile ma anche il più sacro di qualsiasi esistenza. e così il ritorno del passato e le avventure del presente sono soprattutto un'occasione per celebrare la vita, un enigma che ha come unica spiegazione la bellezza.