Risguardo di copertina
ricordate "le memorie di schmeed" di woody allen?: "nella primavera del 1940, una grossa mercedes venne a fermarsi davanti al mio negozio di barbiere al 127 di königsstrasse ed entrò hitler. 'voglio una spuntatina leggera' disse e non tagliatemi molto sopra.'" schmeed, il barbiere del reich, depositario dei segreti del führer. ecco: il romanzo di timur vermes sembra rimandare alla comicità di allen. è l'estate del 2011. adolf hitler si sveglia in uno di quei campi incolti e quasi abbandonati che ancora si possono incontrare nel centro di berlino. egli non può fare a meno di notare che la guerra sembra cessata; che intorno a lui non ci sono i suoi fedelissimi commilitoni; che non c'è traccia di eva. non può non sentire un forte odore di benzina esalare dalla sua divisa sudicia e logora; e non riesce a spiegarsi l'intorpidimento delle sue articolazioni e la difficoltà che prova nel muovere i primi passi in una città piuttosto diversa da come la ricordava. regna infatti la pace; ci sono molti stranieri; e una donna (sì, proprio una donna, per giunta goffa), tale angela merkel, è alla guida del reich. 66 anni dopo la sua fine nel bunker, contro ogni previsione, adolf inizia una nuova carriera, stavolta a partire dalla televisione. questo nuovo hitler non è, tuttavia, né un imitatore, né una controfigura. è proprio lui, e non fa né dice nulla per nasconderlo, anzi, è tremendamente reale. eppure nessuno gli crede: tutti lo prendono per uno straordinario comico, tutti lo cercano, tutti lo vogliono, tutti lo imitano.