Risguardo di copertina
parigi, anni trenta. è una serata importante per giulio: la sua band si è esibita per la prima volta al luxure. ma quella notte ha in serbo ben altre sorprese. quando il locale per qualche istante si oscura, e un cerchio di luce illumina il centro del palco, giulio resta folgorato da due grandi occhi che sfavillano nella penombra e dalla sinuosa figura che sta per stregare il pubblico. lei si chiama annette e quella non è la prima volta che giulio la vede. ancora bambini, si sono incontrati al porto di marsiglia, e si sono ritrovati anni dopo, nella periferia di parigi, vicino a un bordello fatiscente. li ha uniti una tenera amicizia, quasi la promessa di un amore eterno. una mattina però, quel sogno si infrange. annette ha lasciato il quartiere e per giulio non un biglietto, un saluto, niente di niente. nel momento in cui riappare, bellissima e quasi irriconoscibile, ogni singolo ricordo riaffiora. parole, racconti, profumi invadono i pensieri di giulio, come un'ossessione. e poco importa se c'è già del tenero tra annette e il fratello di giulio, antonio... una storia familiare, di emigrazione, ma anche una grande storia d'amore, prima innocente, poi sempre più coinvolgente e passionale...
Risguardo di copertina
teresa e angelina sono sorelle diverse in tutto: tanto delicata, schiva e silenziosa è teresa, la voce narrante di questa storia, quanto vitale, curiosa e impertinente è angelina, la sorella più piccola. siamo all'inizio degli anni quaranta a copertino, nelle terre d'arneo, un'immensa distesa di campi coltivati nel cuore della puglia. qui, teresa e angelina crescono in una famiglia di braccianti, povera ma allegra e piena di risorse: i nonni sono dei grandi narratori, briganti, lupi e masciare diventano vivi nei loro racconti davanti al camino, mentre la madre caterina ha ricevuto in sorte una bellezza moresca, fiera, che cattura gli sguardi di tutti gli uomini, compreso quello del barone personè, il latifondista più potente del paese. "la tua bellezza è una condanna" le dice sempre nonna assunta. una bellezza - e una condanna - che sono toccate in eredità ad angelina. quando il padre parte per la guerra lasciando sole le tre donne, caterina per mantenere le figlie non ha altre armi se non quella bellezza, ed è costretta a cedere a un terribile compromesso. o, forse, a un inconfessabile desiderio. è qui che comincia a essere braccata dalla malalegna , il chiacchiericcio velenoso delle malelingue, un concerto di bisbigli che serpeggia da un uscio all'altro e la segue ovunque. questa vergogna, che infetta tutta la famiglia, avrà su angelina l'effetto opposto: lei, che non sopporta di vivere nella miseria, inseguirà sfacciatamente l'amore delle favole. anche a costo di rimanerne vittima. sono la nostalgia e il rimpianto a muovere con passo delicato la voce di teresa, che, ricostruendo la parabola di una famiglia, ci riconsegna un capitolo di storia italiana, dalla seconda guerra mondiale alle lotte dei contadini salentini per strappare le terre ai padroni nel 1950.