Autore selezionato: VALENTI STEFANO

In questa pagina vengono riportate tutte le opere, presenti nel nostro catalogo, di VALENTI STEFANO.

LA FABBRICA DEL PANICO

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: SECONDO LIVELLO

Risguardo di copertina

una valle severa. in mezzo, il lento andare del fiume. un uomo tira pietre piatte sull'acqua. il figlio lo trova assorto, febbricitante, dentro quel paesaggio. è lì che ha cominciato a dipingere, per fare di ogni tela un possibile riscatto, e lì è ritornato ora che il male lo consuma. ma il male è cominciato molto tempo prima, negli anni settanta, quando il padre-pittore ha abbandonato la sua valle ed è sceso in pianura verso una città estranea, dentro una stanza-cubicolo per dormire, dentro un reparto annebbiato dall'amianto. fuori dai cancelli della fabbrica si lotta per i turni, per il salario, per ritmi più umani, ma nessuno è ancora veramente consapevole di come il corpo dell'operaio sia esposto alla malattia e alla morte. lì il padre-pittore ha cominciato a morire. il figlio ha ereditato un panico che lo inchioda al chiuso, in casa, e dai confini non protetti di quell'esilio spia, a ritroso, il tempo della fabbrica, i sogni che bruciano, l'immaginazione che affonda, il corpo subdolamente offeso di chi ha chiamato "lavoro" quell'inferno. ci vuole l'incontro con cesare, operaio e sindacalista, per uscire dalla paura e cominciare a ripercorrere la storia del padre-pittore e di tutti i lavoratori morti di tumore ai polmoni. è allora che il ricordo diventa implacabile e cerca colori, amore, un nuovo destino.

ROSSO NELLA NOTTE BIANCA

Genere: ROMANZO

Formato: DAISY

Livello di lettura: PRIMO LIVELLO

Risguardo di copertina

erano quarantacinque anni che ulisse mancava da quei monti. dopo aver lavorato tutta la vita con la madre giuditta in una fabbrica tessile piemontese, è tornato e si è rifugiato nella vecchia baita di famiglia, o almeno in quel che ne è rimasto dopo l'incendio appiccato nel 1944. non un fiato, non un filo di fumo, non una presenza tutto intorno. in questo abbandono, tormentato da deliri e allucinazioni, ulisse trascorre le sue ultime giornate di libertà camminando nei boschi, sdraiato davanti al camino, rivivendo la tragedia che ha marchiato la sua intera esistenza. dimenticato da tutti, si rinchiude come un animale morente in quella malga dove nessuno si è avventurato da decenni. i ricordi della povertà contadina, della guerra, della fabbrica, dell'emigrazione e delle tragedie famigliari si alternano in una tormentata desolazione. una desolazione che nasce dal trovarsi nell'abitazione dalla quale, cinquant'anni prima, è stata portata al cimitero la bara con il cadavere della sorella nerina.