Risguardo di copertina
negli anni ottanta, in un villaggio della jugoslavia, emine è una giovane donna che spesso si scontra con le idee del mondo attorno a sé e con un padre severo e superstizioso. per un capriccio, un uomo che conosce appena le chiede la mano, e lei in quel matrimonio intravede la possibilità di un cambiamento. quando i balcani in guerra si sgretolano, la famiglia fugge in finlandia e la vita nel nuovo paese è dominata dalla paura e dalla vergogna. accanto a lei, il figlio bekim cresce in una terra dove a chi viene da fuori si comanda di accontentarsi di poco e di essere grati. il ragazzo rischia di diventare un emarginato sociale, è un immigrato ed è gay, in un paese sospettoso verso gli stranieri fino alla violenza. quando gli chiedono il suo nome, spesso ne inventa uno. a volte finge di essere russo. i duri del posto gli sputano in faccia. è ossessionato dalla pulizia e distaccato non solo dai suoi compagni di scuola ma anche dalla madre, che a sua volta è alla ricerca di una identità e di un futuro diversi. a parte incontri occasionali, l'unico compagno di bekim è un enorme serpente, un boa che lascia vagare liberamente per l'appartamento. poi, una notte in un gay bar, il giovane incontra un gatto come nessun altro. questa creatura parlante, capricciosa, affascinante e manipolatrice lo guiderà in un viaggio sconvolgente nel passato, verso il kosovo e i suoi demoni, per dare un senso alla storia magica e crudele della sua famiglia. il primo romanzo di pajtim statovci è una continua sorpresa: un serpente letale, un gatto sprezzante e sexy; incontri online e matrimoni balcanici; il caos surreale dell'identità; le cose che cambiano quando cambia il nostro mondo, quelle che invece non cambiano mai; il catastrofico antagonismo tra padri e figli; l'attonito sentimento dell'amore.