Risguardo di copertina
si può dire qualcosa di interessante sul jazz e sull'improvvisazione a partire non dalla musicologia tradizionale, ma da discipline apparentemente estranee alla musica, come la sociologia, la filosofia del linguaggio o la semiotica? davide sparti raccoglie questa sfida, spiegando anzitutto in cosa l'improvvisazione consiste e come opera. essa non coincide con la spontaneità, come sostengono quanti vedono nel jazz una forma d'arte primitiva, viscerale e intuitiva. al contrario, i musicisti sono capaci di improvvisare perché conoscono regole e materiali della propria disciplina. ogni passaggio di una performance costituisce al tempo stesso un'opportunità per lo sviluppo ulteriore della musica, qualcosa da cui "non si può tornare indietro".