Risguardo di copertina
évora, portogallo, 1988. sono le tre del mattino alla festa di fine corso all'università. filipe, ubriaco al punto tale da andare a sbattere violentemente contro un professore all'uscita del bagno degli uomini, viene approcciato da una ragazza del liceo, una di quelle che si imbucano nelle feste universitarie. alta, con una minigonna che le lascia scoperte un paio di gambe lunghe e abbronzate, begli occhi scuri che spiccano su un volto gioviale e felice, eva, la ragazza, è su di giri anche lei, ma non si spingerebbe probabilmente oltre qualche bacio furtivo. il destino vuole però che i due siano notati da zé maria e joào diogo, tipi dall'aria ruffiana, bracciali e tatuaggi fino ai polsi, qualche dente marcio in bocca. la serata prende così una svolta inaspettata. una corsa in macchina, una puntata a un bar, una sosta in un luogo appartato in mezzo ai campi, e accade l'inevitabile: zé maria e joào diogo abusano della ragazza. eva, sconvolta, corre disperata, si perde nell'oscurità dell'alba livida, per ricomparire poi all'improvviso davanti alla macchina lanciata a tutta velocità da zé maria. l'impatto è inevitabile: il corpo viene preso all'altezza delle anche dal cofano della macchina, si solleva da terra e va a sbattere violentemente contro il vetro, che subito si riempie di una nube di sangue, e poi viene lanciato lontano, scomparendo dalla vista dei ragazzi...