Risguardo di copertina
che sia chiaro: la protagonista di questa storia non è la solita principessa delle fiabe. non è né magra né alta, e neppure bella da far girare la testa. e poi con la gente è spesso intrattabile, dura e spigolosa, proprio come il suo nome, rebecca. per lei non ci sono castelli incantati, fatine o scarpette di cristallo, ma un monolocale umido in un condominio chiassoso, e lunghe serate passate in solitudine a guardare serie tv, con in grembo un gatto birmano e nella testa una valchiria-grillo parlante che la sprona a non darsi mai per vinta. le cose cambiano, però, il giorno in cui rebecca inizia a lavorare come portinaia in un bel palazzo nel centro di milano. qui, nonostante la sua avversione per i rapporti umani, la sua vita si intreccia con quella di alcuni condomini: un settantenne stravagante, ostinatamente aggrappato al ricordo della moglie, una giovane donna devota a un marito che la tradisce neanche tanto di nascosto e una ragazza stregata da un uomo freddo e calcolatore. tutte fiabe d'amore, e tutte imperfette, come imperfetta è la vita di rebecca, che ha smesso di credere al "vissero per sempre felici e contenti" nell'istante in cui il suo principe azzurro, anziché salvarla e poi giurarle amore eterno, l'ha mollata senza troppe spiegazioni a un binario della stazione. ma chissà che rebecca non scopra, anche grazie ai suoi nuovi amici, che proprio nell'imperfezione si nasconde il segreto per trovare qualche momento di vera felicità.