Risguardo di copertina
"perché il mio meraviglioso ragazzo si è perso? che cosa è successo alla mia famiglia? dove ho sbagliato?" sono le laceranti domande che hanno ossessionato david sheff in ogni istante dello straziante viaggio nella tossicodipendenza del figlio nic e nel difficile percorso verso la guarigione. beautiful boy è un memoir spietatamente sincero, scritto con il cuore e con le lacrime di un padre che ama disperatamente un figlio per il quale sembra non esserci speranza. prima dell'incontro con la droga, nic era un ragazzo fantastico, il figlio che ogni genitore vorrebbe: allegro e simpatico, studente modello, campione nello sport e adorato dai fratellini. ma le metamfetamine lo rendono un relitto tremolante "con due buchi neri al posto degli occhi" che non fa che mentire, rubare, scappare di casa. david sheff ci racconta i primi segnali d'allarme, le bugie, le telefonate alle tre del mattino (sarà nic? la polizia? l'ospedale?), i tentativi di disintossicazione, le ricadute. lo stato di continua preoccupazione diventa per lui, a sua volta, una forma di dipendenza; panico, ansia e stress incessanti richiederanno un prezzo altissimo. eppure non si è mai arreso e, da buon giornalista, ha istintivamenti sondato e percorso ogni strada possibile per salvare il figlio.