Risguardo di copertina
la nostra società è ossessionata dai debiti. la riflessione senza tempo economica, sociologica, religiosa, su questo aspetto tuttavia appare monca perché non concentra uguale attenzione alla sua controparte naturale: il credito. se la storia del debito è la storia della miseria, infatti, il credito racconta la storia della ricchezza. i sentimenti ambivalenti nutriti dall’occidente per la ricchezza, che alimentano la critica sociale, hanno condotto i poveri sul palcoscenico della storia. perciò il debito è diventato protagonista. ai ricchi è stata riservata un'invidia silenziosa, quando non un’esecrazione, certo non una storia. per questo si glissa sul credito. il libro racconta come dalla società della miseria, dove governavano solo i ricchi, siamo passati alla società della ricchezza, dove governano anche i ricchi, ma non più da soli. quindi come la tirannide si sia trasformata nella democrazia. un'evoluzione sorprendente della nostra società, però non scevra da rischi e pericoli: la crescita disordinata del credito può facilmente generare l’autodistruzione della ricchezza. e quindi diminuire la nostra libertà.