CLARETTA L'HITLERIANA
Genere: BIOGRAFIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
di lei hanno detto di tutto: che era una ragazza semplice e un po' folle; che fu il suo amore cieco per mussolini (da cui la separava una differenza d'età di quasi trent'anni) a condurla alla morte; che era una fanatica esaltata; che era tanto bella quanto insidiosa. ma si tratta di una storia scritta dagli uomini. la nuova indagine di mirella serri offre un'immagine differente, restituendo a claretta petacci il vero ruolo politico da lei giocato sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta. non una sciocca, non soltanto una delle «mantenute di stato» le amanti del duce che percepivano uno stipendio dal regime ma un'abile e astuta calcolatrice. pronta ad avvalersi delle informazioni riservate di cui era depositaria per gestire attività ad altissimo livello (antisemita convinta diede il suo apporto al traffico di certificati falsi da vendere alle famiglie ebree più facoltose; cercò di avviare accordi per l'estrazione di petrolio in romania). avveduta e intrigante, a salò sposò la causa del reich e tentò di porsi come diretta interlocutrice di hitler. claretta petacci, una delle protagoniste del novecento, emblema femminile del volto buio e tragico del secolo passato, rivive in queste pagine con la sua avidità, i suoi errori, la sua sensualità e le sue astuzie, finalmente libera dagli stereotipi con cui è stata finora raccontata.
I REDENTI
Genere: STORIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: PRIMO LIVELLO
Risguardo di copertina
la caduta del fascismo ebbe per effetto il rinnovo di buona parte della classe politica italiana ed è quindi, nella storia nazionale, una evidente cesura. ma nel mondo degli intellettuali questa cesura non esiste. quasi tutti i giornalisti, gli scrittori e gli studiosi che avevano collaborato ai quotidiani e alle riviste del regime passarono dolcemente dal fascismo all'antifascismo e continuarono a esercitare, con maggiore o minore successo, i loro talenti. furono trasformisti, opportunisti, conformisti? furono doppiogiochisti o infiltrati dell'antifascismo nella macchina propagandistica dell'italia mussoliniana? furono fascisti di sinistra, animati dalla speranza di orientare il regime verso i loro ideali? o furono più semplicemente "poveri diavoli", costretti dal bisogno a vendere il lavoro della loro immaginazione? basta dare un'occhiata alla lista dei collaboratori di "primato", la rivista fondata e diretta da giuseppe bottai, per comprendere che non è possibile dare una sola risposta per sibilla aleramo e corrado alvaro, arrigo benedetti e vitaliano brancati, dino buzzati e mario luzi, dino del bo e leo longanesi, guido piovene e vasco pratolini, giaime pintor e salvatore quasimodo, renato guttuso e marcello piacentini, giulio carlo argan e indro montanelli, giorgio spini e luigi salvatorelli. il libro di mirella serri evita i giudizi sommari e ricostruisce il percorso individuale di alcuni dei protagonisti della cultura italiana tra fascismo e antifascismo. al centro del lavoro non vi è soltanto "primato". vi è anche il dialogo che la rivista di bottai instaurò con altri giornali e riviste del regime in cui scriveva il resto della cultura italiana: "roma fascista", organo dei guf (gruppi universitari fascisti), "il ventuno domani", "tevere", "quadrivio", "le conquiste dell'impero", "nuovo occidente", "gioventù italica". molti di quegli intellettuali divennero comunisti, furono definiti da un vecchio esponente del pci "fascisti redenti" e mondati in tal modo di ogni loro peccato. per usare un termine evangelico furono "born again", rinati. ma questa assoluzione, impartita al fonte battesimale di un partito politico (la definizione è di paolo mieli), ebbe l'effetto di oscurare le ragioni del loro passaggio all'antifascismo e quindi della continuità che ha caratterizzato la cultura italiana nel momento in cui il paese cambiava istituzioni e classe politica. molto di ciò che il lettore troverà in questo libro è stato ricoperto per molti anni da un pudico velo. grazie al lavoro di mirella serri la discussione è aperta.
UN AMORE PARTIGIANO
Genere: STORIA
Formato: DAISY
Livello di lettura: SECONDO LIVELLO
Risguardo di copertina
manca poco all'alba del 28 aprile 1945. due giovani donne, gianna e clara, sotto la pioggia battente viaggiano nei dintorni del lago di como in una 1100 nera con il serbatoio quasi a secco. un destino comune unisce la bella ventiduenne che ha ancora sul corpo i segni delle torture dei nazifascisti e la bruna amante di mussolini. per entrambe è stata pronunciata una sentenza di morte. pieno di misteri, di segreti e di colpi di scena, il nuovo libro di mirella serri ripercorre le ultime ore di vita di claretta e le traversie di due partigiani, gianna e neri che, dopo aver dato un fondamentale contributo alla cattura della petacci e del capo del fascismo, finirono giustiziati dai loro stessi compagni di lotta. l'autrice ha messo insieme i tasselli di un maledetto imbroglio, fatto di passioni e di ingiustizia. un imbroglio che ha permesso agli autori del duplice omicidio di rimanere impuniti e che nel dopoguerra è riuscito persino a cancellare la memoria delle due vittime, gianna e neri. una ricostruzione che rivede radicalmente alcuni diffusi stereotipi sulla petacci, rivelandone l'odio per gli ebrei, l'ambizione, la mancanza di scrupoli. perché l'amore fino alla morte non fu quello, passato alla storia, di clara per il duce, ma quello, nato all'ombra della resistenza, della partigiana gianna sulle tracce degli assassini del capitano neri.