Risguardo di copertina
calvin jeffries è un giudice famoso in tutto l'oregon; non c'è nessuno che abbia una mente giuridica più brillante della sua. peccato che non ci sia nessuno più attaccato al potere e meno all'etica professionale. la giustizia che amministra è spesso crudele: ne sa qualcosa anche l'avvocato joseph antonelli che agli inizi della carriera fu costretto a subire una lezione umiliante per essersi comportato con lui in maniera irrispettosa. così, quando jeffries viene trovato pugnalato a morte in un parcheggio, non sono molti quelli che lo rimpiangono, anche se il mondo della giustizia è in subbuglio. ma per una volta l'assassino - un senzatetto - viene rapidamente catturato e, reo confesso, sbattuto in carcere. dopo pochi giorni, però, questi si toglie inaspettatamente la vita. caso chiuso? parrebbe di sì, ma il clamore non si è ancora spento che un secondo giudice viene assassinato nello stesso identico modo del primo. anche questa volta indagini serrate portano all'immediata soluzione del caso; e anche questa volta il presunto colpevole è un vagabondo, per di più mentalmente ritardato. ha avuto l'opportunità di colpire, non ha alibi, era in possesso dell'arma del delitto e non riesce a spiegare le proprie azioni: è un chiaro caso di omicidio 'emulativo'. fin troppo chiaro. così almeno la pensa antonelli che non è mai stato convinto della soluzione del primo delitto e che, unico tra lo scetticismo generale, riesce a scorgere il sottilissimo filo che lega i due giudici a una terza persona. c'è un solo modo per appurare la verità: prendersi carico della difesa di chi è stato accusato del secondo crimine.