Risguardo di copertina
un'ideologia imperiale durata 2000 anni, un leader autoritario - xi jinping - che la ripropone per spostare il baricentro della leadership mondiale da washington a pechino e sovvertire l'attuale ordine globale. ma il realizzarsi di queste ambizioni richiede qualcosa che la cina di oggi non è in grado di esprimere: quella forza di attrazione che solo una cultura fondata sulla libertà di pensiero e di espressione può avere. cina contro occidente, autocrazie contro democrazie? quali sono le ragioni storiche e culturali alla base del modello di potere cinese, ritenuto da xi jinping superiore a quello delle democrazie liberali? impossibile rispondere senza legare l'attualità alla storia imperiale. il progetto di xi è infatti quello di porre la cina al centro, com'era nella concezione cinese prima dell'arrivo delle potenze occidentali, e di tornare a occupare la scena del mondo, da protagonista. lo scontro non è solo economico e politico, ma anche culturale e valoriale: a essere messi in discussione sono infatti gli stessi principi liberali, fondamento delle democrazie di un occidente oggi sempre più in preda a una forte crisi identitaria. contrapponendo un nuovo assetto internazionale a quello creato dai vincitori della seconda guerra mondiale, la cina di xi si avvicina adesso alla russia di putin. ci troviamo di fronte a un nuovo tornante della storia? riuscirà il mondo a evitare un nuovo conflitto mondiale?
Risguardo di copertina
in cina lo straordinario sviluppo economico degli ultimi decenni ha promosso un benessere diffuso ma ha anche prodotto o lasciati irrisolti squilibri gravi a livello strutturale, sociale, culturale. accanto a un numero crescente di ricchi e super ricchi convivono ancora milioni di persone in condizioni di estrema povertà. nel vuoto ideologico e nello spaesamento esistenziale conseguenti all'esplosione liberista, che cosa si sta delineando in quel vastissimo paese? per rafforzare il proprio consenso interno e migliorare l'immagine della cina sullo scacchiere internazionale, il partito comunista guarda con rinnovato interesse alle radici del suo patrimonio culturale, riscoprendo i principi etici del confucianesimo, garanti del "buon governo" e di quella "società armoniosa" che hanno caratterizzato l'impero per oltre duemila anni.