Risguardo di copertina
di notte a solinga i lampioni camminano, i negozi russano e le caffettiere preparano la colazione. non è una favola: è il posto in cui è andata a vivere renata paganelli, per sopportare il mondo dopo che le è successa una cosa molto grave. ma un giorno gli abitanti di solinga ritornano in massa, guidati dal sindaco: pretendono di riavere indietro la loro città così com'era, e intanto riportano a casa la piccola agata. per tenerla con sé, nonna renata dovrà rinunciare ai suoi incantesimi e affrontare la realtà. riprendere la vita normale non è facile, ma può essere entusiasmante imparare tutto da capo. nonna renata vuole conquistare l'amore della sua nipotina, anche se a condurre le cose, come spesso succede, non è lei ma la bambina. ed è proprio agata che la spinge a uscire di casa, a superare nuovi confini andando sempre più lontano, nei luoghi più pericolosi, sia fuori che dentro di lei. così questo romanzo famigliare diventa un viaggio avventuroso in paesaggi sinistri e ammalianti. oltre che una storia appassionante, "la penultima magia" è una meditazione sulla sofferenza, una mitologia ecologica, una scuola di vita in cui le generazioni si educano a vicenda.
Risguardo di copertina
è notte, l'orfanotrofio è immerso nel sonno. tutte le ragazze dormono, tranne una. si chiama cecilia, ha sedici anni. di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. ogni notte cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l'ha abbandonata. la musica per lei è un'abitudine come tante, un opaco ripetersi di note. dall'alto del poggiolo sospeso in cui si trova relegata a suonare, pensa "io non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. io credo che la musica cada. noi la versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci". così passa la vita all'ospedale della pietà di venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell'arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. ma un giorno le cose cominciano a cambiare, prima impercettibilmente, poi con forza sempre più incontenibile, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. è un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. si chiama antonio vivaldi. grazie al rapporto conflittuale con la sua musica, cecilia troverà una sua strada nella vita, compiendo un gesto inaspettato di autonomia e insubordinazione