Risguardo di copertina
la politica ambientale dei nostri governi è stata, ed è a tutt'oggi, la politica dello struzzo: in caso di pericolo... testa sotto la sabbia. sul tema del collasso ecologico del nostro pianeta e su come fronteggiarlo siamo ancora a "quasi zero". la terra è un piccolo pianeta le cui risorse non sono infinite e sul quale siamo, quasi di colpo, diventati tanti, troppi. continuare a ignorare questa realtà impegnandoci in una crescita senza limiti condurrebbe il genere umano verso la catastrofe. in questa raccolta di articoli giovanni sartori prende in esame i grandi temi ambientali, esprimendo analisi e argomenti che mettono a nudo l'incapacità della politica rispetto a quello che da tempo dovrebbe essere il suo compito più essenziale.
Risguardo di copertina
nel 1972 venne pubblicato, a cura del club di roma, un celebre rapporto, intitolato "i limiti dello sviluppo" nel quale si sottolineava che la terra non è in grado di fronteggiare l'aumento incontrollato della popolazione, che porta con sé diminuzione delle risorse naturali, crescita dell'inquinamento, crescita della fame. da allora, in soli trent'anni, la popolazione mondiale è quasi raddoppiata, e la terra sta precipitando verso una catastrofe ecologica e climatica. la sovrappopolazione (oggi, la sovrappopolazione del terzo mondo) è solo uno dei problemi che minacciano il nostro futuro. ma è un punto di partenza essenziale. "eppure, l'argomento che la causa primaria del collasso della terra è la sovrappopolazione è un argomento vietato, un argomento tabù". ecco perché giovanni sartori (con il contributo di gianni mazzoleni, autore degli "approfondimenti" che costituiscono la seconda metà del volume) prosegue e intensifica con questo libro la battaglia che combatte da tempo sul "corriere della sera" contro alcuni obiettivi precisi. contro la chiesa e la sua opposizione al controllo delle nascite. contro gli stati uniti che non ratificano il trattato di kyoto. contro i no-global che rifiutano il "cibo di frankestein" e non si rendono conto che senza gli alimenti transgenici i poveri del terzo mondo moriranno sempre più di fame. contro i politici incapaci di vedere oltre gli interessi immediati e pensare al futuro. contro l'"oceanica moltitudine di struzzi" (come ha scritto ceronetti), i profeti dello "sviluppismo" che si rifiutano di guardare in faccia la realtà e vogliono illudersi (e illuderci) che le cose non sono mai andate così bene, e andranno sempre meglio.