Risguardo di copertina
in una notte del 1677 la neonata lucietta viene abbandonata nella «scafetta» dell’ospedale della pietà. un anno dopo nasce prematuro antonio vivaldi nella famiglia di un violinista e barbiere. la vita della trovatella, che diviene eccellente organista, s’intreccia con quella del luminoso e prolificissimo musicista veneziano. due esistenze raccontate a specchio. e mentre lucietta cresce da orfana in un ambiente chiuso e difficile e si forma da provetta musicista, antonio diventa prete e compositore di fama. nello scorrere del tempo le anguste giornate di lei vengono rischiarate dalla presenza del giovane maestro, del virtuoso, e soprattutto del compositore di armonie innovative da eseguire con il meraviglioso talento della sua organista. e dopo vivaldi, il malinconico chiudersi di una vita nascosta. alternando documentazione archivistica e ricostruzione fantastica, federico maria sardelli – anima della rinascita vivaldiana, con la sua attività di scopritore e catalogatore – riporta alla luce la vicenda di una artista «dimenticata non semplicemente in quanto donna, ma in quanto appartenente alla classe dei diseredati». il libro è anche occasione per raccontare da vicino uno spaccato di vita veneziana: come mangiavano, come vivevano realmente queste orfane, i loro piccoli grandi drammi, le malattie, le continue vessazioni di un ambiente soffocante. vite recluse in cui ogni piccolo sbalzo può costituire una grande gioia o un dramma. nella venezia del tempo, in declino politico ma tra le capitali culturali dell’occidente, la musica era una vera industria: «un continuo fiume di musica» che sgorgava dai teatri, dalle chiese, dai ricoveri umanitari, e dalle congregazioni religiose, alimentato da abilissimi liutai, dalla perizia di copisti e tipografi e dalla creatività dei musicisti. in questa decadente metropoli frivola e colta, la biografia romanzata di lucietta è una vita esemplare e tipica al contempo.