Risguardo di copertina
il trauma del coronavirus, dilagato in tutto il mondo dalla lontana metropoli di wuhan, ha dato una brusca accelerazione a un processo in atto da anni nell'opinione pubblica occidentale. di cina non si è mai parlato così tanto: dalla via della seta all'antagonismo con gli stati uniti, dalla travolgente crescita economica al mancato rispetto dei diritti umani, questo vasto impero è sempre più al centro di sentimenti e previsioni contrastanti, che lo danno di volta in volta destinato al dominio planetario o a un repentino tracollo. è quell'approccio emotivo e «schizofrenico» definito anche «sinofrenia». per comprendere davvero questo paese e le sue prospettive bisogna conoscere le «tante cine» che oggi convivono dietro l'apparente compattezza e che filippo santelli racconta in questo libro. perché la cina è un inestricabile groviglio di forze e debolezze, di tensioni difficili da comporre che interagiscono lungo linee di faglia geografiche, economiche, sociali e culturali: la ricchezza ostentata delle classi più elevate e la povertà diffusa nelle aree rurali e tra le pieghe delle metropoli; la corsa verso l'innovazione e la visione patriarcale che penalizza le donne in famiglia e nel lavoro; la spietata competizione negli studi e la sua contropartita di ansia, frustrazione, paura del futuro; la diffusione di stili di vita e brand occidentali e un tenace e orgoglioso nazionalismo; le ambizioni di egemonia internazionale che suscitano diffidenza e compromettono le alleanze; la questione ambientale e quella demografica. il risultato è «un paese in bilico tra sicurezze e insicurezze, tra evoluzione e involuzione». ne è un chiaro esempio la gestione dell'epidemia di covid-19, prima colpevolmente trascurata e nascosta dal governo di pechino, poi efficacemente gestita con un'inflessibilità che l'autore ha sperimentato in prima persona nella sua quarantena ospedaliera a nanchino. un evento emblematico di tutti i chiaroscuri della cina odierna. sarà l'equilibrio di queste tensioni a decidere il futuro del dragone, e il nostro.