Risguardo di copertina
il vento che mi porta lontano è una raccolta di episodi brevi ed espressivi in cui l’autrice narra la sua vita, rivelando i pensieri e la particolare sensibilità che possiede come persona disabile. la prima parte del libro è ambientata in un paesino del lazio degli anni ’50, formato da un gruppo di case attorno a un castello. mara racconta l’infanzia e sogna il suo principe azzurro. sono i pensieri di una bambina affascinata dalle favole che si alternano alla realtà della vita. durante l’adolescenza le difficoltà aumentano, lei deve dipendere sempre più dagli altri, ma accetta le conseguenze della malattia e impara a convivere con essa. scrive una lettera a gesù bambino e, dopo averla legata a un palloncino, la lascia salire nel cielo. non pensa a una guarigione miracolosa, chiede invece una carrozzina, perché vuole sentirsi più libera. la conseguenza della sua richiesta sarà una grande sorpresa per tutti. mara è credente ed è convinta che ci sia qualcuno, lassù, che la ama e si prende cura di lei. sono tante, in realtà, le persone che le stanno vicino, tra queste c’è don andrea, quel sacerdote che in seguito morirà in turchia. per lei è stato un vero angelo custode. le vicende, raccontate in modo realistico, ci trasportano con sentimento nel vivo delle situazioni. da esse, anche se non in modo esplicito, traiamo un insegnamento.