Risguardo di copertina
c'è un luogo in india che, più di ogni altro, potrebbe assurgere a simbolo di una nazione trasformata dal boom degli ultimi decenni, uno sfacciato monumento alla ricchezza di pochissimi. il libro parte proprio da qui, antilla, la residenza del magnate mukesh ambani che, con i suoi ventisette piani di lusso, è la nuova reggia indiana. ma la crescita economica non si è diffusa agli strati più poveri della popolazione; anzi, non ha fatto altro che acuire discriminazioni e disuguaglianze già presenti nella società. non si può restare indifferenti quando arundhati roy descrive la guerra in atto per il possesso della terra nella giungla dell'india centrale sotto assedio, con trecentocinquantamila persone obbligate ad abbandonare i loro villaggi e migliaia di suicidi; le decine di migliaia di torturati e i settantamila morti in kashmir. e dietro tutto questo si agitano i fantasmi che muovono i grandi capitali mondiali e manipolano le scelte della politica: le ricche fondazioni americane, la banca mondiale, le ong. con la sua inconfondibile penna, battagliera e avvincente, la roy ci conduce fin nel cuore autentico dell'india, illuminando attraverso queste pagine il lato oscuro della democrazia più grande del mondo.
Risguardo di copertina
anjum, nuova incarnazione di aftab, srotola un consunto tappeto persiano nel cimitero cittadino che ha eletto a propria dimora. dopo di che incontriamo l’incorreggibile saddam hussain, l’inquieta tilo e i tre uomini che l’hanno amata: tra loro musa, il cui destino è indissolubilmente intrecciato al suo, con la stessa forza con la quale le loro mani si stringono fin da quando erano ragazzi. il padrone di casa di tilo, un altro dei suoi innamorati, è adesso un agente dei servizi segreti di stanza a kabul. e accanto a loro le due miss jebeen: la prima nata a srinagar e sepolta, a soli quattro anni, nell’affollato cimitero dei martiri della città kashmira; la seconda apparsa a mezzanotte, in una culla di rifiuti, su un marciapiede di new delhi. dolente storia d’amore e insieme vibrante protesta, il ministero della suprema felicità si snoda tra sussurri e grida, tra lacrime e qualche risata. i suoi eroi, spezzati dalla realtà in cui vivono, si salvano grazie a una cura fatta di gesti d’amore e di speranza. ed è per questa ragione che, malgrado la loro fragilità, non si arrendono. questa storia profondamente umana reinventa ciò che un romanzo può fare e può essere, e riafferma ad ogni pagina le doti narrative di arundhati roy.